Ho trovato un articolo che scrissi per il magazine online CG Magazine pochi mesi dopo essere partita per Madrid ed ho deciso di condividerlo con tutti voi!
Settembre 2011
Sono a Madrid ormai da due mesi e a questo punto mi è venuta voglia di scrivere qualcosa, di fare un resoconto di questa meravigliosa e significativa esperienza che sto vivendo. Sono arrivata qui a fine giugno, con tanta voglia di sperimentare qualcosa di nuovo, anche se purtroppo non ho scelto il periodo migliore perché, ahimè, anche in Spagna le cose vanno male dal punto di vista lavorativo, se non peggio. Il tasso di disoccupazione spagnolo ha raggiunto il 21% e naturalmente lavorare in Spagna in estate, in una città come Madrid che si svuota letteralmente in questi mesi, è un’impresa tutt’altro che semplice! Ma non mi sono persa d’animo ed ho iniziato con la ricerca.
Il mio rituale giornaliero: fare colazione con pane e nutella (perché le abitudini italiane sono difficili da abbandonare!), e poi sedermi davanti al computer per qualche ora cercando offerte di lavoro. Mi sono iscritta praticamente ad ogni sito: infojobs.net, primerempleo.com, jobrapido.es, etc. All’inizio non ho fatto una grossa selezione perché col mio livello di spagnolo non avrei potuto permettermi chissà che e quello che mi interessava era solo lavorare in Spagna e poter rimanere qui un po’ di tempo. Ma dopo essermi ritrovata coinvolta in una pseudo-formazione per tentare di propinare alla gente contratti della luce, dove nemmeno quello che doveva essere “l’esperto” è riuscito a vendere niente, ho deciso di tentare altre strade.
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In molti mi dicevano “sei italiana, puoi dare lezioni di italiano agli spagnoli”, allora ho messo un annuncio sul sito segundamano.es (ora vibbo.com), molto utilizzato per vendere/comprare, ma anche per cercare/offrire lavoro. Diciamo che mettere la mia foto non è stata una buona idea perché ho ricevuto qualsiasi tipo di proposta: dal tipo che voleva scambiare il mio italiano con i suoi massaggi, al vecchio pervertito che mi ha proposto di posare nuda per lui, ai semplici tizi disperati che cercavano una fidanzata. Per fortuna tra tutti questi individui mi sono capitate anche due persone serie davvero intenzionate ad imparare l’italiano. Tuttavia le sole lezioni di italiano non mi potevano permettere di pagare l’affitto della mia stanza, le spese mensili, l’abbonamento della metropolitana e, ovviamente, mangiare ed uscire la sera, quindi, ho seguito il consiglio di un’amica, ho stampato una cinquantina di CV e con tanta pazienza mi sono messa a girare per i centri commerciali più grandi di Madrid.
Sono riuscita a fare un po’ di colloqui di lavoro anche grazie ad infojobs, ma il mio spagnolo purtroppo non mi ha aiutato e non mi hanno richiamata. Alla fine, nel giorno in cui l’ultimo pensiero era quello di ricevere una proposta di lavoro, ovvero il 14 Agosto, è arrivata una telefonata alle 3 del pomeriggio, in cui mi chiedevano se potevo iniziare a lavorare quella stessa settimana, senza fare alcun colloquio! In preda all’euforia ho abbracciato pure il cane! Senza dubbio lavorare in un centro commerciale come commessa, per di più part-time, non è mai stata la mia massima aspirazione, ma sono convinta che nella vita bisogna avere anche un po’ di umiltà: pretendere di trovare un ottimo lavoro, con questa crisi e col mio spagnolo ancora ad un livello intermedio, sarebbe stato decisamente troppo!
Lavoro a parte, Madrid è una città splendida, da vivere non solo come turista. Ci sono tante cose da vedere, dagli edifici in Gran Via ai musei, al bellissimo Parque del Retiro, dove c’è un palazzo di cristallo e metallo che mi lascia sempre senza fiato.
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La chiamano “la città che non dorme mai”, il motivo è che tutte le notti, anche durante la settimana, ci sono sempre migliaia e migliaia di persone in giro per le vie di Madrid. “Vamos a salir de fiesta” è una delle frasi più ricorrenti e di “fiestas” ce ne sono davvero tante. Ci sono club di ogni tipo: da quello a sette piani (ogni piano con un tipo di musica diverso) a quello di sola musica rock al club dove si balla la salsa; ristoranti, pub, bar, il Museo del Jamón, letteralmente “Museo del Prosciutto” (ci sono prosciutti appesi ovunque) dove generalmente si mangia in piedi al bancone e tutto è abbastanza economico e davvero gustoso!
Certo, non posso dire che la mia esperienza a Madrid non sia stata positiva e arricchente per la mia crescita. Sto imparando a fare affidamento solo su me stessa, sono arrivata quì partendo praticamente da zero ma con tanta voglia di fare un’esperienza nuova. Ci sto riuscendo.