barcellona-lavoro

Aiutare gli italiani a trovare lavoro e a districarsi nella giungla della burocrazia spagnola è stato il motivo per cui ho deciso di creare I Love Spagna. Ho iniziato con Madrid perché la conosco bene ormai, dato che ci vivo da quasi 4 anni, ma ora ho deciso di “espandere” i confini di questo blog e renderlo un po’ di più un “Italiani in Spagna“.

Ovviamente Madrid continuerà ad essere il tema principale del blog, ma mi piacerebbe anche esplorare la realtà di altre città spagnole, per cercare di capire e, soprattutto far capire, com’è la situazione economica e lavorativa in tutta la Spagna.

Oggi parleremo con Lucrezia, architetto di Napoli, che ha un’azienda di design a Barcellona: Designhooping

Lucrezia si definisce “napoletana, italiana ed europea”, parla 7 lingue (5 correntemente e 2 male, come dice lei) ed è laureata in architettura.

Come sei arrivata a Barcellona?

Ho deciso di venire a vivere a Barcellona quando la crisi era scoppiata, deflagrata e aveva mietuto vittime e fatto tanti danni. Le crisi portano fuori la parte peggiore dei singoli, ma Barcellona era splendida lo stesso! Una versione “differente” di Napoli, ma con tanti punti di contatto: il mare, le persone, il clima, la storia, l’architettura…

Era fine luglio 2012 e sono arrivata a Barcellona per fare una vacanza. Mi ero concessa un periodo sabbatico…non sapevo quanto lungo…e sono venuta a vedere se la città poteva piacermi…c’avevo già provato l’anno prima con Parigi, bella per le vacanze sì, ma non sentivo di poterci vivere.

Ecco, Barcelona, Barça, BCN…ho rimandato il rientro per 3 mesi…ed a Natale ho deciso che potevo provarci…a vivere a Barcellona!

Ho fatto tutto in quest’ordine: iscrivermi ad un corso di spagnolo (EOI, sorteggio e colloquio), inviare CV e tornare a Napoli per recuperare i vestiti invernali…e sì, anche per trascorrere il Natale con la famiglia!

L’idea di vivere a Barcellona c’è sempre stata (già dal 2002), però, non la determinazione. Quella è cresciuta poco per volta. E questa città si avvicina molto alla mia idea di “città ideale”.

Tornando all’argomento lavoro, dopo Natale mi hanno chiamato un po’ di agenzie di lavoro per fare dei colloqui, proponendomi i lavori tipici che si propongono agli italiani in Spagna: call center, comercial e cose simili…

Adesso, senza presunzione, però, ho un bel CV! Insomma, mi aspettavo qualcosa di più! Mentre vedevo come “buttava” la crisi ed il lavoro, procedevo con la creazione dell’azienda…con l’ulteriore difficoltà di dover imparare la lingua, anzi le lingue, dato che qui c’è anche il catalano!

Io sono europea, è una cosa che sento, ma la legislazione non va di pari passo con i “sentimenti” e dire che non ho avuto problemi non sarebbe del tutto onesto…e soprattutto sarebbe limitativo.

È STATO UN CASINO!

Ma dopo 10 mesi di “papeleo”, colloqui, entrevistas, valutazioni, networking e non so più cosa, alla fine ho creato la mia azienda!

Com’è l’attuale situazione lavorativa a Barcellona?

Qualcosa sta cambiando. Credo che sia la volontà delle persone di voler andare avanti malgrado tutto. La volontà degli spagnoli. Credo che le dittature lascino segni e gli spagnoli combattono…e sono un popolo, qualche volta diviso per regioni…ma si, sono un popolo che combatte!

Nel 2012 c’era una crisi profonda che chiudeva porte e ti lasciava fuori da qualsiasi cosa, ma io ce l’ho fatta e, adesso che ho la mia azienda, improvvisamente il mio CV fa gola e mi stanno arrivando proposte di lavoro anche da LinkedIn!

Ancora non parlo bene il catalano. Non ho tempo di mettermi a studiare…lo apprenderò con la pelle e forse un giorno lo parlerò…o forse no…perché lo confondo con il francese!

Il consolato italiano qui è “desaparecido”. Non aiuta e non conosce né le leggi locali né quelle europee. Non so davvero a cosa serva! Ottenere il NIE a Barcellona è stato un’impresa!!

Fortunatamente stavo facendo il corso di spagnolo all’EOI (scuola pubblica) e così sono riuscita ad ottenerlo…e poi ho spiegato io al consolato come si fa!

Non è stato facile arrivare fin qui…e non sarà facile andare avanti. Adesso devo cercare clienti ed è vero che la crisi sembre essere “in via di guarigione”…ma purtroppo ha lasciato cicatrici. Dovremo cambiare tutti il nostro modo di vivere e consumare…ma qualcosa sta cambiando…o è solo un’illusione?

In bocca al lupo a Lucrezia a tutti gli italiani che hanno deciso di andare a vivere a Barcellona!

4 thoughts on “Lavorare a Barcellona: la esperienza di Lucrezia

  1. sono un architetto che ha un lavoro fisso in italia. ma cerco qualche cosa di più; ogni tanto uscire dall’italia e barcellona , dove sono già stato mi sembra a me il posto ideale. pronto per collaborazioni. rilievi progetti.

    1. Sono un’architetta di firenze….ho uno studio mio ma al momento faccio solo CTU per il tribunale…..ieri sono tornata da una breve vacanza a barcellona….che dire? Io qui nn ho più stimoli voglio lavorare a barcellona!!! So fare il mio lavoro :-)

  2. Sono stato a madrid l’anno scorso a trovare amici e me ne sono profondamente innamorato.Vorrei tornare stavolta per lavoro,Mi piacerebbe aprire un affittacamere(con il consenso del proprietario di casa) ma prima vorrei saperne di piu.Qualcuno mi potrebbe dire cosa bisogna fare?e se è una cosa fattibile?

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